Le tecniche pittoriche su stoffa

Rosa Spina è considerata dalla critica la pioniera della Fiber Art, in Italiano Arte della Fibra, una nuova corrente artistica che si è sviluppata originariamente nel Nord Europa e negli Stati Uniti dopo gli anni Sessanta, che in Italia la vede come protagonista. Rosa Spina nasce a Giarre in provincia di Catania, dove compie studi artistici. Si trasferisce a Catanzaro nel 1970, dove insegna discipline pittoriche al Liceo Artistico Statale e dove attualmente risiede.

Nel 2004 fonda insieme ad altre donne il Centro Ricerca Arte Tessile “Catanzaro città della seta” del quale è la direttrice artistica. La sua attività artistica inizia negli anni Sessanta e già da allora la sua ricerca si indirizza verso l’utilizzo della materia tessile come medium pittorico. Le sue prime opere sono dei pannelli decorativi costituiti dalla tessitura di varie fibre, in modo particolare l’autrice predilige le fibre naturali come canapa, ginestra, agave, lana, seta, lino ecc.

Il faticoso e complicato lavoro della tessitura è realizzato in tutte le sue fasi da Rosa Spina, che realizza i bozzetti, i disegni preparatori e infine usando una vasta gamma di colori intreccia i fili che prendono forma e diventano creazione artistica. Per le creazione delle sue opere d’arte indaga nella cultura calabrese derivante dalla Magna Grecia, così dalla ricerca degli antichi motivi dei tessuti nascono delle opere innovative, una reinterpretazione del tessile trasformato in una forma di arte contemporanea.

 
 

L’artista viene stimolata dall’incontro e dall’amicizia con il maestro Mimmo Rotella e dalla caratteristica della sua arte. Infatti è l’artista stessa che definisce la sua arte dèfilage, perché come gli strappi che Rotella fa dei manifesti, Rosa Spina quasi “strappa” i tessuti, da lei tramate all’antico telaio, li sfila, non li completa, immette nella tela dei frammenti ed assapora il legame tra la manualità artigianale e la capacità poetica della pittura. Le opere sono pannelli decorativi, tele, ma anche sculture realizzate con reti metalliche foderate con juta o tela trattata, alle quali vengono applicate i tessuti e tra le ultime opere anche installazioni indirizzate sempre più verso l’elemento originale: il filo.

 

I colori sono vivaci, tinte decise ed espressive che si rifanno alla terra di Calabria. Di lei scrive la poetessa Antonella Iaschi “…Sarebbe scontato parlare di forme e di colori. Invece basta la traccia giusta e un quadrato di 38 centimetri si trasforma in un libro che narra…” e ancora “I quadri di Rosa Spina? Emozioni che diventano tele e tele che catturano parole. Come fossero scampoli lasciati in un cassetto in attesa della giusta possibilità di utilizzo sanno aspettare l’attimo giusto, il momento in cui guardandoli li vedi. In quel momento ti offrono la possibilità di leggerli.

E leggere è una grande magia.” In queste parole Antonella Iaschi si riferisce in modo particolare alle ultime opere dell’artista: scampoli di tessuto damascato o broccato, da qui il titolo delle opere “Scampoli di vita”, che sono trattate con colori e sui quali vengono assemblate e applicati i dèfilage.

Alla domanda: Cosa racchiudono le sue opere? l’artista risponde: “Nelle mie creazioni convivono lo studio, le esperienze di molti anni della mia vita e la ricerca di nuove espressioni nutrite da antiche radici; esse rappresentano l’ideale interpretativo e tecnico che ho sviluppato, modificato e perfezionato in un intenso e meraviglioso confronto con la tessitura. L’armonioso accavallarsi degli orditi e delle trame mescolati con la materia colorata, costituiscono un nuovo linguaggio di ricerca artistica contemporanea. I miei lavori rappresentano una sintesi tra la memoria e la contemporaneità, tra la tessitura e la pittura. E’ evidente la ricerca di un nuovo linguaggio e processo di creatività nel tramare i fili e poi defilarli per far perdere il loro valore strumentale divenire espressione dell’inconscio. Per me il filo è una materia vivente che intreccio, taglio sfilo, trasformo. E’ una materia con cui stabilisco un rapporto diretto per arrivare ad un risultato armonioso ma che dia anche significato allo spazio".

 
Testo tratto dalla tesi di laurea di Catia Praticò
Discussa all’Accademia di Belle Arti di REGGIO CALABRIA (8/04/2008)
 
 
 
 

 

     
Augusta Frisina
  Fedhan Omar
  Mario D. Storari
  Giuseppe D'Agostino
  Leonardo Bizzocco
  Gianfranco Labrosciano
  Catia Praticò
  Rosa Cosco
  Antonella Iaschi
  Antonio Falbo
  Francesca Londino
  Lara Caccia
   
    Visita il catalogo
 
    Visita la gallery
 
     
    Smagliature del reale
    Solaris
    Prima della Luna
    Vento di fuoco
    FiberArt '62
    FiberArt '70
 
     
    www.ad-artedesign.it
    www.enciclopediarte.eu
    www.artxworld.com